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Gestisci le tue emozioni, affronta il tuo imbarazzo





Brutta e spiacevole, la sensazione di imbarazzo.
Capita.
Quando siamo spiazzati da qualche notizia, quando ci troviamo catapultati in una situazione che non padroneggiamo, quando ci troviamo a subire qualche circostanza per pura convenzione sociale. Quando temiamo di ferire qualcuno, quando siamo a disagio in un luogo o in una realtà. Quando altri ci inducono a fare qualcosa che non ci sentiremmo di fare o quando siamo costretti a comunicare una decisione o un fatto che sappiamo procurerà dolore.
L’imbarazzo nasce dalle spiegazioni che dobbiamo dare, dalla reazione che dobbiamo contenere, dalla difficoltà di esprimere quello che proviamo o vogliamo.

Capita e è una condizione talvolta molto evidente nei comportamenti, nella gestualità, nel linguaggio:
-abbassiamo lo sguardo
-siamo eccessivamente remissivi o, al contrario, assumiamo una postura aggressiva e inaspriamo il tono di voce
-serriamo le labbra
-facciamo gesti nervosi o forzati
-pronunciamo poche parole sconnesse
-allunghiamo o roteiamo gli occhi nel vuoto
-arrossiamo o sudiamo

La comunicazione che ne esce è decisamente viziata.
Siamo probabilmente tutti portati a ritenere l’imbarazzo naturale ed inevitabile in molti casi. È pur vero però che talvolta il problema è dentro di noi. Siamo noi che viviamo un imbarazzo esagerato e frequente perché avvertiamo in maniera amplificata l’input di disagio o non abbiamo una buona gestione delle nostre emozioni.
Ci sono momenti veramente spinosi per tutti e ci sono sgradevoli emozioni correlate, come l’ansia, la tensione o la vergogna.


Come affrontare l’imbarazzo?


Affrontare l’imbarazzo presuppone capirlo e conoscerne le cause.
Questo vuol dire osservarci e ascoltarci, riconoscere quello che proviamo, accettare le nostre emozioni. Accettare l’imbarazzo e ciò che ci fa sentire a livello interiore e corporeo non significa rassegnarsi ma guardarlo in faccia e ammetterlo. È un passaggio essenziale per smontarlo e non solo. Non possiamo imparare a gestire le nostre emozioni se le neghiamo. Accogliendole e razionalizzandole possiamo invece governarle e smettere di averne paura.
Del resto sono proprio le emozioni a ricordarci che siamo umani no?
Accettare se stessi è l’unico punto di partenza possibile per crescere e progredire. Ecco allora che per superare l’imbarazzo dobbiamo anche imparare a praticare nei nostri confronti la compassione, a vederci senza eccessiva severità, a perdonarci le defaillances.
Se l’imbarazzo ci ha colto in pieno dobbiamo dedicarci il tempo e l’attenzione per elaborarlo. C’è una lezione, dentro quello che ci succede, e dobbiamo coglierla.
Il modo migliore per affrontarlo non è dunque dimenticarlo, fingere che sia una noia inevitabile, drammatizzarlo come fosse un inguaribile tallone d’Achille. L’atteggiamento giusto è prenderlo per quello che è e pensare a come vincerlo. Innanzi tutto dandogli lo spazio e la misura che ha, poi giocando a sminuirlo con l’ironia e l’autoironia, cercando di focalizzare l’attenzione su altro tra cui i buoni motivi con cui possiamo cavarcela la prossima volta, respirando intensamente per ritrovare la calma.

Non è ancora tutto. 
Spesso l’imbarazzo ci deriva dai limiti che ci diamo
Non siamo abbastanza sicuri di poter prendere autonomamente le nostre decisioni, siamo intimoriti dall’idea di scontentare gli altri, crediamo di essere inadeguati a certi ambienti o per certe persone, siamo sempre concentrati a piacere agli altri o a ricevere da loro approvazione. 
Facilissimo, in queste condizioni, vivere un imbarazzo davvero pesante. 
A maggior ragione in questi casi dobbiamo affrontare e approfondire il dialogo con noi stessi e il nostro cammino di indipendenza ed evoluzione per arrivare a riconoscerci il diritto e la possibilità di esprimere opinioni, fare scelte, avere gusti e inclinazioni personali. In poche parole ad essere noi stessi.

La maturità di una persona non si misura dall’età, ma dal modo con cui reagisce svegliandosi in pieno centro in mutande. (Woody Allen)



Si potrebbe davvero sintetizzare l’imbarazzo così: qualcosa che possiamo tollerare per essere liberi e autentici.


Stefano Pigolotti

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